Alessia Maffeis

Sono nata e cresciuta tra lago e montagna, figlia di una madre operatore tecnico in ospedale e di un padre elettricista.
A 4 anni dopo una brutta discussione vedo mia madre andarsene di casa ed inizio presto a vivere alti e bassi di un'infanzia ed un'adolescenza vissuta senza la presenza costante della figura materna.
Mio padre è sempre stanco e nervoso, si fa in quattro per riuscire a crescere due figlie solo.
Purtroppo la violenza inizia a fare presto parte della mia vita, tanto da diventare una realtà quasi normale e giustificata dal mio carattere sveglio e ribelle.
Del resto mia madre era la prima vittima che vedevo accettare costantemente la violenza.
A 17 anni decido di andarmene di casa, mia madre ha troppi tarli per la testa e l'unica opzione rimasta è andare da colui che mi farà fare un salto nel vuoto.
Vivo due anni da incubo con quel mostro, violenza verbale, fisica e non solo.
Questo è ciò che merito, frase che mi viene ripetuta da troppo tempo ed io ormai ci credo, sono completamente impotente, disarmata.
Provo a fuggire ma il tornaconto è pesante, mi sequestra in casa, picchiata e sigillata a chiave tra quelle mura.
Passano i giorni, i mesi, la situazione è tornata "calma".
Finalmente riesco a prendere distacco da lui, grazie al suo nuovo "gioco", posso andarmene ed imparo il rispetto che merito.
13 anni dopo entrambi abbiamo costruito una famiglia, io ho un buon rapporto con i miei genitori che mi supportano e sostengono, sono certa di aver fatto pace con il mio passato.
Lui ancora mi cerca, io forte e fiera mi difendo abilmente a parole, convinta di aver vinto, inconsapevole di cosa sarebbe accaduto due anni dopo.
Alla vigilia di Natale del 2016 il mostro ha fatto quanto di più terribile potesse.
Uccide con 32 pugnalate alle spalle, la compagna con la figlia piccola in casa.
Vuoto..
Entro nel totale buio e penso di non uscirne più.
I ricordi risuonano troppo forti nella mie mente, ogni dettaglio riemerge, le ferite sanguinano e la consapevolezza di essere una sopravvissuta è sempre più forte, ogni dettaglio del racconto di quell'omicidio mi riporta ad eterni attimi vissuti, non riesco a farmene una ragione, a vedere la luce.
Da quel periodo, dopo mesi completamente bui, dove avrei voluto semplicemente sparire, inizio a prendere in mano la mia vita e a cambiarla, giorno dopo giorno..
Cresco due figli completamente sola, due meravigliosi adolescenti, affronto quotidianamente sfide ed in parallelo continuo la mia evoluzione personale.
Anni di formazione e crescita, anni di sfide mi hanno resa più forte e consapevole.
Inizio a rendermi conto di riuscire con il mio entusiasmo e la mia storia, ad aiutare gli altri a credere in se, a trovare la strada da seguire e consapevole del dono che la vita mi ha fatto, decido di farne un lavoro, decido di cambiare completamente vita, agendo.
Sono semplicemente Ale, una donna, una mamma che ha imparato che non esistono sfighe ma solo sfide e ne ha colto opportunità per diventare una persona migliore e trasmetterlo agli altri.

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