Le Religioni nel mondo

Video: Perché viviamo?

Perché viviamo?

Video: che senso ha la mia vita?

Che senso ha la mia vita?

Religiosità e Religione

Il senso o sentimento religioso consiste in un’intuizione emotiva per la quale l’uomo avverte il senso della propria finitudine e nello stesso tempo della propria dipendenza da Uno nelle cui mani è la sua vita e l’esistenza dell’universo.
Il Concilio Vaticano II parla di una forza arcana che gli uomini di tutti i tempi avvertono all’interno e al di là del cosmo.
“Dai tempi più antichi fino ad oggi presso i vari popoli si trova una certa sensibilità a quella forza arcana che è presente al corso delle cose e agli avvenimenti della vita umana, ed anzi talvolta vi riconosce la Divinità suprema o il Padre. Questa sensibilità e questa conoscenza compenetrano la vita in un intimo senso religioso”

Il sentimento religioso

Attività laboratoriale: l’uomo un essere religioso

1 Lezione: l’uomo un essere religioso

Video: domande esistenziali nelle varie Religioni

L’origine e la fine del mondo nelle Religioni

Esiste una vita dopo la morte?

La morte è qualcosa che accomuna ogni essere vivente ma mentre in passato essa era fonte di domande e di paure, sembra che oggi essa sia contemporaneamente spettacolarizzata e rimossa. La scienza cerca in tutti i modi di allontanare il momento della morte e qualcuno sostiene che prima o poi essa sarà vinta: grazie alle scoperte della medicina e alla tecnologia potremo vivere eternamente giovani, senza morire mai. Se questo accadesse sarebbe forse la fine definitiva delle religioni le quali sono nate proprio a partire La morte è qualcosa che accomuna ogni essere vivente ma mentre in passato essa era fonte di domande e di paure, sembra che oggi essa sia contemporaneamente spettacolarizzata e rimossa. La scienza cerca in tutti i modi di allontanare il momento della morte e qualcuno sostiene che prima o poi essa sarà vinta: grazie alle scoperte della medicina e alla tecnologia potremo vivere eternamente giovani, senza morire mai. Se questo accadesse sarebbe forse la fine definitiva delle religioni le quali sono nate proprio a partire dall’inevitabilità della morte e dalla necessità di interpretare questo fatto. Brunetto Salvarani nel suo ultimo lavoro “Dopo. Le religioni e l’aldilà” (ed. Laterza) ci racconta come ogni religione ha interpretato la morte e ha impostato il proprio discorso sulle cose ultime (i novissimi).
In questa sezione cercheremo di capire in modo le varie religioni concepiscono il “concetto di vita dopo la morte”.

“Il concetto di morte e aldilà nelle varie religioni”

Religione dei popoli primitivi

Per comprendere come nell’uomo esista un sentimento religioso sin dall’antichità bisogna indagare nella preoistoria, consapevoli di non possedere documenti scritti ma «reperti».
Le religioni delle popolazioni primitive presentano tra loro particolari caratteristiche:tutti gli uomini antichi per esempio ritenevano divini molti elementi della natura (il sole, la luna, il mare), sono prevalentemente politeiste. Ciascuna divinità è chiamata a sorvegliare un ambito: (la caccia, la coltivazione dei campi, il commercio ect..)
In questa sezione cercheremo di capire attraverso i reperti come l’uomo primitivo viveva il suo rapporto con la divinità.

La Religione dei popoli primitivi

Sculture del Paleolitico

Sculture del Paleolitico

Religione Egizia

Gli Egiziani erano politeisti, cioè adoravano più dei. Le divinità adorate dagli Egiziani erano molte, soprattutto prima dell'unificazione politica. Esse erano rappresentate soprattutto da elementi della natura: il sole, la luna, il vento.

Dopo la creazione di un unico Stato, il culto prevalente fu quello del dio Sole. Tuttavia continuarono ad essere adorate tante altre divinità diverse a seconda della zona. Anche i loro nomi, a volte, variavano da una zona all'altra del paese. Due divinità molto importanti furono anche Osiride e Iside.
Osiride era il dio della notte e dell'oltretomba e Iside, sua sposa, proteggeva gli infelici a cui prometteva pace nell'aldilà.
Credevano in una vita dopo la morte. Praticavano riti funebri, culto resi alla divinità.

Religione sumera ed egiziana

La mitologia Greca

Il termine mito viene dal greco mythos, e significa “racconto”. Questa tipologia narrativa affonda le proprie radici nella natura stessa dell’essere umano, il quale, anticamente, cercava di spiegare fenomeni ed eventi che non riusciva a comprendere (es: il fuoco, il tuono, l’origine del mondo…) con storie che avevano per protagonisti molti concetti soprannaturali.

I mito poi, una volta che era entrato nella tradizione e nel sapere comune di una civiltà, si tramutava spesso in una “miniera” di storie da cui trarre degli insegnamenti da applicare nella vita di tutti i giorni. Sempre i Greci infatti erano fortemente legati ad alcuni miti che trattavano aspetti fondamentali – e spesso anche molto complessi – della società nella quale vivevano.
In questa sezione cercheremo di approfondire nove miti greci, alcuni misconosciuti, per estrapolare insegnamenti e codici di comportamento funzionali per l’educazione morale di una comunità.

I miti greci

Il dialogo tra le Religioni è possibile?

L'espressione dialogo interreligioso si riferisce all'interazione positiva e cooperativa fra gruppi di persone appartenenti a differenti tradizioni religiose, basata sul presupposto che tutte le parti coinvolte, a livello individuale e istituzionale, accettino e operino per la tolleranza e il rispetto reciproco. Si distingue dal sincretismo in quanto il dialogo si focalizza sulla comprensione tra religioni diverse e sulla tolleranza che ne deriva (rimanendo sulle rispettive posizioni), anziché sulla sintesi di elementi diversi in nuove forme di credenza.
In questa sezione cercheremo di capre la posizione della Chiesa rispetto le altre religioni.

Dialogo interreligioso

La Religione Islamica

L'islamismo è la religione che dopo il cristianesimo ha più seguaci nel mondo ; essi vivono soprattutto in Medio Oriente , In Africa e Indonesia. E’ una religione monoteista fondata da Maometto nel 622 d.C., il cui nome è Islam , che significa sottomissione totale e incondizionata a Dio. L'islam è una religione al tempo stesso anche un codice di vita personale e comunitaria (leggi) e civiltà (aspetto culturale e linguistico) è una comunità internazionale: tende quindi ad eliminare tutte le differenze etniche e sociali. il termine che indica questo concetto di popolo e di nazione è di coloro che vivono insieme «umma» che letteralmente significa proprio comunità infatti tutti i credenti musulmani sono fratelli.
In questa sezione cercheremo di scoprire le caratteristiche di tale religione emarginando alcune convinzioni errate che spesso utilizziamo nell’immaginario comune.

L’Islam

Le donne e la Religione Islamica

Il principio di differenziazione tra uomini e donne è fondamentale nell'islam, ha determinato la condizione della donna nelle società musulmane. Una conseguenza è il ruolo delle donne nella vita pubblica , tra lo spazio riservato agli uomini (lo spazio pubblico) e lo spazio riservato alle donne (lo spazio privato, casa), ma il Corano non prescrive la segregazione femminile.
La Hijab, la questione del velo è uno degli argomenti maggiormente dibattuti soprattutto nella nostra società , dove solitamente interpretato come un segno discriminazione della donna. Il Corano, in realtà prescrive un abbigliamento che deve rispondere ai principi di dignità e di decoro che tutelino la rispettabilità delle donne musulmane, ma non obbliga a indossare la Hijab , il foulard che copre testa e collo lasciando scoperto il volto.
Inoltre alla c'è anche il cador che è simile allo hijab ma che copre anche il volto. lasciando liberi solo gli occhi. infine il burka un velo integrale che copre tutta la persona.
Sotto l'aspetto legislativo è obbligatorio in alcuni paesi. Tuttavia molte donne, come in l'Iran possono studiare, rivestono ruoli importanti nella società e anche in ambito lavorativo.
Questo video ci aiuterà a sfatare molti miti.

Video: la questione del “velo” nelle donne

Sintesi sull’ebraismo

Caratteristiche generali della religione ebraica

Il Buddismo

Il Buddismo nasce più di 2500 anni fa, nell'India induista dell'epoca. Siddharta Gautama, vissuto tra il 600 e il 400 a.C., ne è il fondatore ed è colui che sarà chiamato Buddha, o l'Illuminato.

Viene spesso definito come una filosofia di vita i cui principi e regole permettono di raggiungere uno stato di pace interiore e con il mondo esterno. Il Buddismo si basa infatti sul principio che la vita è fatta di sofferenza, ma che è possibile allontanarla distaccandosi dai beni materiali e dal desiderio.
Buddha e i suoi primi discepoli non lasciano testimonianze scritte, ma le dottrine e gli insegnamenti vengono tramandati oralmente fino al II secolo a.C., quando vengono composti i primi manoscritti buddisti che diventeranno i libri sacri.
In questa sezione cercheremo di conoscere la storia di Siddharta, l’origine e lo sviluppo della religione Buddista.

Buddismo

L’induismo

L’induismo più che una religione è un modo di vivere, è un’ortoprassi. La sua pratica non si basa su rigidi dogmi e pur vantando una storia di grandi speculazioni filosofiche e teologiche, predilige un approccio esperienziale quindi una ricerca diretta della Realtà.

L’induismo è la terza religione più diffusa al mondo, con circa 950 milioni di aderenti in tutto il mondo. Non fa proselitismo, poiché riconosce valide tutte le strade per arrivare alla Verità.

Alla definizione di “induismo”, tradizionalmente, si preferiscono quelle di sanatana dharma, “la norma eterna”; vaidika dharma, la religione del Veda; matrka dharma, la Madre di ogni norma. Denominatore comune è il termine dharma ovvero l’ordine cosmico di tutta la realtà.

L’induismo

Il Confucianesimo

Il confucianesimo è una filosofia sviluppatasi nella Cina del VI secolo a.C. Per alcuni si tratta di un sistema di valori umanista e secolare, per altri di una religione e per altri ancora di un codice sociale. L'ampio ventaglio di temi trattati dal confucianesimo si presta bene a tutte tre queste interpretazioni a seconda degli aspetti che si prendono in considerazione di volta in volta.

Il confucianesimo si basa sull'idea che gli esseri umani siano intrinsecamente buoni e che cedano a comportamenti immorali solo per mancanza di un solido modello morale. Inoltre, si crede che l'adesione a un codice etico, e ai suoi rituali, permetta all'individuo di vivere una vita pacifica, tranquilla e produttiva che si traduce nella fondazione di uno Stato etico, prospero e forte.

Il confucianesimo

Il Taoismo

Il nome deriva dalla parola cinese tao (“via”) e si riferisce al sistema filosofico e mistico elaborato tra il V e il IV secolo avanti Cristo dal filosofo cinese Lao Tzu. Nei secoli successivi, i suoi discepoli e seguaci arricchirono e svilupparono questa filosofia, fino a trasformarla in una vera e propria religione organizzata con regole, divinità, templi, monasteri e clero.
Essenza della dottrina è il tao, principio universale di tutte le cose, entità indeterminata che rappresenta il continuo mutamento della natura e il suo alternarsi tra fasi positive e fasi negative, che l’uomo non deve tentare di modificare, ma alle quali deve adeguarsi. Il taoismo si diffuse in Cina tra il IV e il III secolo a.C., periodo nel quale il Paese fu sconvolto da violente lotte tra regni feudali.

Il Taoismo

Shintoismo

Lo shintō, scintoismo o shintoismo[1] è una religione di natura politeista e animista nativa del Giappone.

Prevede l'adorazione dei "kami", cioè divinità, spiriti naturali o semplicemente presenze spirituali[1]. Alcuni kami sono locali e possono essere considerati come gli spiriti guardiani di un luogo particolare, ma altri possono rappresentare uno specifico oggetto o un evento naturale, come per esempio Amaterasu, la dea del Sole.
La parola Shinto ha origine nel VI secolo, quando divenne necessario distinguere la religione nativa del Giappone da quella buddista di recente importazione, prima di quell'epoca non pare esserci stato un nome specifico per riferirsi ad esso.
In questa sezione cercheremo di delineare le caratteristiche principali di tale religione.

Shintoismo

Laboratorio interattivo: calendario liturgico delle varie religioni

Calendari delle festività delle varie religioni

Carta di identità delle religioni

Nel riquadro A ho chiesto loro di stampare una foto a colori di un elemento caratteristico della religione di riferimento (una divinità, un luogo di culto, un testo sacro ecc), stessa cosa ne riquadro B.
Nel riquadro “impronta digitale” ho detto loro di disegnare il simbolo fondamentale, nel caso dell induismo il sacro mantra OM 🕉
Stesso lavoro per buddismo, Islam, ebraismo, cristianesimo.

Carta di identità delle religioni

Cibo e religioni

Le religioni in cucina

La Chiesa nel mondo

In questa sezione troveremo argomenti che sottolineano l’identità e l’azione della Chiesa in ogni periodo storico

“La Chiesa è la casa in cui ci viene annunciata tutta intera la fede, in cui la salvezza che ci ha portato Cristo viene offerta a tutti. La Chiesa ci fa incontrare la misericordia di Dio che ci trasforma perché in essa è presente Gesù Cristo, che le dona la vera confessione di fede, la pienezza della vita sacramentale, l’autenticità del ministero ordinato. Nella Chiesa ognuno di noi trova quanto è necessario per credere, per vivere da cristiani, per diventare santi, per camminare in ogni luogo e in ogni epoca”.
Papa Francesco

La nascita della comunità cristiana

Il cristianesimo iniziò nel I secolo d.C. a seguito della predicazione di Gesù di Nazaret e dei discepoli che lo avevano conosciuto, come gli apostoli, gli evangelisti Marco e Luca. Paolo di Tarso svolse un'azione fondamentale per la fondazione di comunità cristiane, o "Chiese", dopo la sua conversione.

La nascita della comunità cristiana

Il cristianesimo e l’impero romano

La storia del cristianesimo in età antica riguarda l'evoluzione e la diffusione del cristianesimo dalle sue origini, solitamente fatte coincidere con la nascita della prima comunità di Gerusalemme intorno agli anni 40 del I secolo, fino alla caduta dell'impero romano d'Occidente (476). Sebbene i primi "cristiani" fossero tutti di origine ebraica, ben presto iniziarono a essere convertiti anche i pagani e la nuova religione, anche grazie all'opera missionaria di Paolo di Tarso, iniziò a diffondersi per tutto l'impero romano. Nei primi secoli i fedeli di questa nuova religione vennero visti con sospetto dalla maggioranza della popolazione pagana, venendo spesso accusati ingiustamente e utilizzati come capro espiatorio, fino a subire vere e proprie persecuzioni che, intervallate da periodi di pace, continuarono da quella messa in atto da Nerone nel 64 fino agli inizi del IV secolo. Nonostante ciò, il cristianesimo si diffuse in tutte le grandi città dell'impero seguendo le principali vie commerciali, e nel tempo diventerà anche “religione di Stato”.

Il cristianesimo e l’impero romano

La Chiesa e le prime eresie

Fra il IV e il V secolo la Chiesa, finalmente libera di proclamare la propria fede, si pone il problema di definire con chiarezza il proprio annuncio. I Concili sono riuniti per consentire ai Vescovi di salvaguardare il messaggio di Cristo dalle interpretazioni contraddittorie ed errate. Tuttavia il contatto con nuovi modelli culturali diviene prioritario per l’approfondimento dei contenuti della fede cristiana.
Alcuni degli argomenti di dibattito che riguardavano per esempio modi di intendere la persona di Gesù e la sua natura, comportano in certi casi interpretazioni scorrette, che contraddicono la verità rivelata da Dio, dette «eresie».

La Chiesa e le prime eresie

La Chiesa nel Medioevo

Gli anni del Medioevo sono ricchissimi di avvenimenti e la Chiesa è, di essi, la principale protagonista. Alla sua opera missionaria si deve la «progressiva cristianizzazione dell’Europa»: la religione cristiana rimane l’unica religione e la Chiesa diventa «l’autorità morale» alla quale tutti si sottomettono. Chiesa e Stato vivono in simbiosi, tanto da poter essere raffigurati come i due fuochi della medesima elisse.

La Chiesa nel Medioevo

La Chiesa e la riforma protestante

Nel 1054 all'interno del cristianesimo avvenne quello che è chiamato «grande scisma». Esso portò la separazione fra cristiani ‘Occidente (coloro che facevano riferimento a Roma e che furono detti «cattolici») e i cristiani d’Oriente (che fanno riferimento a Costantinopoli chiamati «Ortodossi»). Questa divisione viene chiamata dai cattolici «scisma d'oriente» mentre per gli ortodossi e lo «scisma dei latini». Questa differenza testimonia una valutazione opposta alla responsabilità dello scisma: la Chiesa cattolica la attribuì alla Chiesa ortodossa e viceversa. Storicamente lo scisma ebbe inizio nel 1054 quando Papa Leone IX lanciò la scomunica al patriarca di Costantinopoli Michele I che replicò scomunicando la sua volta i rappresentanti del Papa. In realtà questo fu solo l'episodio finale di un lungo periodo di allontanamento sul reddito e chiese che ancora oggi rimangono.
In questo periodo, la Chiesa farà fronte ad un’opera riformatrice: il protestantesimo, in particolare attraverso la figura di Lutero.

La Chiesa e la riforma protestante

La Chiesa nel 700-800’

Il
XVII secolo vide la Chiesa Cattolica confrontarsi con una cultura razionalista dell'illuminismo. Fu un momento difficile, ma, come all'epoca della riforma protestante, la Chiesa riuscì a reagire. Superò una situazione critica, in cui veniva accusata di esercitare un potere opprimente sulle menti dei più deboli, E ricavò linfa nuova per il futuro.
La forza ideale del mondo illuminista influenzò anche la Rivoluzione francese , che si caratterizza per la particolare durezza dei provvedimenti anticristiani. Per l'illuminismo e rivoluzionari, tutti i riti, le storie sacre, le istituzioni religiose erano il frutto della superstizione e la Chiesa venne accusata di mantenere nell'ignoranza la popolazione al fine di poterla manipolare. Ben presto dovette far fronte con questa realtà, specificando che riconoscere la grandezza della ragione non significa escludere l’altrettanto valore della fede.

La Chiesa nell’illuminismo

Chiesa e Totalitarismi

Nella prima metà del 900’, la Chiesa visse, come larga parte dell’umanità la tragedia delle due guerre mondiali e la terribile esperienza dei regimi totalitari. Papa Benedetto XV denunciò la Prima guerra mondiale definendola «un’inutile strage». Dopo aver provato senza successo a evitare il conflitto, si impegnò a limitare gli effetti devastanti cercando soluzioni di pace. I suoi appelli, però, rimasero inascoltati. I regimi totalitari che si imposero sulla scena Mondiale nel XX secolo, per loro natura avversarono la pratica religiosa: il nazismo considerava la religione cristiana un’istituzione da eliminare.
In questa sezione cercheremo di capire come si comportò la Chiesa nei confronti dei regimi totalitari e sopratutto, vedremo personaggi che attraverso la loro vita hanno dato dimostrazione dell’amore come sacrifico al prossimo. La Chiesa non rimase nel silenzio, la Chiesa era viva, ed ha teso la mano nell’unica maniera che conosceva: l’amore.

Chiesa e totalitarismi

Video: preparazione al Concilio Vaticano II

Concilio Vaticano II

Educazione civica

Tematiche di attualità

Attività di accoglienza IRC

Un momento significativo l’inizio dell’anno scolastico per l’insegnante e l’alunno. È bene ricordare che le tecniche applicate alla didattica sono degli strumenti efficaci perché fanno appello all’intelligenza emotiva, ma rimangono dei facilitatori di un processo che potrebbe avvenire anche senza di essi. Ciò che è essenziale è la relazione tra insegnante e gruppo classe, che poi è il vero scopo di tali proposte. Clicca qui per scoprire!

Sussidi e strumenti didattici dell’IRC

Comunicazione etica e consapevole

Il costante sviluppo delle tecnologie per la comunicazione , sempre più diffuse, è all'origine di profondi mutamenti non solo in ambito produttivo e professionale, ma a tutti i livelli della società, e pone interrogativi etici importanti: basti pensare al tema della privacy ( ossia il diritto alla riservatezza della vita privata di una persona) che ha la diffusione dell'uso dei social network, ad esempio per quanto riguarda la diffusione di false notizie o l’utilizzo di Internet a scopi di propaganda politica.
In questa sezione cercheremo di visionare alcuni aspetti importanti nel mondo della tecnologia: riconoscere una fake news, libertà di comunicazione, effetti positivi e negativi della tecnologia; i social media e gli “influencer”.

La tecnologia ed i social media

Fenomeno migratorio

I migranti sono persone che abbandonano un determinato territorio, dove si è svolta fino a quel momento la loro vita, per insediarsi in modo permanente o temporaneo in un altro territorio. I movimenti migratori possono essere nazionali, cioè avvenire entro il confine in un determinato paese (un esempio tipico è quello dell'immigrazione del Sud del nord dell'Italia) o internazionali , cioè tra due paesi diversi (per esempio dall'Italia verso la Germania che e Stati Uniti oppure dal Marocco e dalla Nigeria verso l'Italia).
Anche se è vero che i movimenti migratori sono un fenomeno antico, non vi è dubbio sul fatto che oggi le migrazioni internazionali abbiano raggiunto dimensioni sconosciute nei secoli precedenti. la maggior parte delle ondate migratorie viene dal sud del mondo cioè dai paesi più poveri verso i paesi occidentali più ricchi e più industrializzati.
In questa sezioni cercheremo di fare un’indagine che ci consente di capire la reazione del mondo di fronte al fenomeno “migratorio”.

Come viene percepita l’immigrazione in Italia?

Il razzismo

Il razzismo

La pace è l’unica strada!

La pace è l'interesse primario di tutte le genti e le nazioni. La pace è la priorità. In questa sezione cercheremo di riflettere rispetto al tema della pace e nella sua eccezione politica, sociale, morale e sopratutto spirituale. Prendendo come riferimento la figura di Gandhi.

La pace

La droga ed i suoi effetti

Perché i giovani cominciano a consumare droga?

Questa domanda non ha un’unica risposta. Il fattore scatenante della dipendenza si differenzia in base al carattere, alla situazione, all’ambiente in cui il ragazzo vive.

Certo, la tossicodipendenza ha una componente genetica tra le proprie cause, ma non può essere ridotto tutto a questo. C’è chi inizia ad assumere droghe per imitare i coetanei, o per sentirsi parte di un gruppo. A volte si comincia a una festa, o nel corso di una serata con gli amici: l’obiettivo è divertirsi e sperimentare un nuovo piacere, senza sapere che si può sviluppare una vera e propria dipendenza.

Il consumo di droga tra i giovani può essere dovuto alla noia, alla curiosità, al desiderio di “evadere”. Pensiamo alle classiche liti familiari così come ai contesti domestici più difficili, agli insuccessi a scuola, alle delusioni con i primi fidanzati. Tutte queste circostanze possono essere la proverbiale goccia che fa traboccare il vaso, e che induce all’assunzione degli stupefacenti.

Consideriamo anche che i giovani non sono sempre ben informati sugli effetti delle droghe: credono spesso che siano pericolose solo quelle chiamate pesanti, e propendono quindi verso quelle “leggere” come la cannabis. Ma la verità è che anche quest’ultima è una minaccia per la salute fisica e psicologica della persona che ne fa uso.

Si aggiungano la disponibilità maggiore di droghe da un po’ di tempo a questa parte, e il periodo del Covid che ha fatto sprofondare molti ragazzi in una condizione di smarrimento e di confusione. Purtroppo questi eventi recenti rappresentano un ulteriore fattore di rischio il consumo di droga tra i teenager.

La droga negli adolescenti

La pena di morte

Il lessico asettico della giurisprudenza definisce la pena di morte “una sanzione la cui esecuzione consiste nella privazione della vita”. Come recita l’articolo 6 del Patto internazionale sui diritti civili e politici, adottato dall’Assemblea Generale dell’Onu e sottoscritto da 173 paesi, “una sentenza capitale può essere pronunciata soltanto per i delitti più gravi”. E tra i crimini punibili vanno annoverati alto tradimento, spionaggio, omicidio e terrorismo. Non mancano, tuttavia, le eccezioni: in alcune nazioni africane e in Egitto, la condanna a morte viene comminata per reati minori, come il traffico di sostanze stupefacenti, e nei paesi dove vige la legge islamica si ricorre al boia anche per le accuse di sodomia e apostasia.

La pena di morte

Fede e ragione sono due mondi compatibili?

In questa sezione affronteremo tematiche che coinvolgono la sfera razionale e religiosa. Capiremo che pur trattandosi di due mondi differenti tra di loro è possibile un dialogo.

Scienza e fede in dialogo?

Parlare di distinzione non implica separazione. E neppure separare troppo radicalmente i due metodi per non ridurre la fede a qualcosa di meramente soggettivo e irrazionale: «Esistono due campi del sapere, quello che ha la sua fonte nella Rivelazione e quello che la ragione può scoprire con le sue sole forze. A quest’ultimo appartengono le scienze sperimentali e la filosofia. La distinzione tra i due campi del sapere non deve essere intesa come opposizione. I due settori non sono del tutto estranei l’uno all’altro, ma hanno punti di incontro, che all’interno di queste sfide vorremmo spiegare.

Fede o ragione?

Davanti lo STUPORE dinanzi il creato e il mondo, l’uomo ...Si interroga ...Scruta
...Si pone domande a cui vuol trovare risposta.
Risposte che trova attraverso:
• MITO • TESTO SACRO •FILOSOFIA •SCIENZA
In questa sezione cercheremo di capire la riflessione di ciascun ambito.

L’universo..che mistero!

In questa sezione vedremo un confronto tra Margherita Hack (astrofisica, divulgatrice scientifica e attivista italiana) dall’altro lato Giuseppe Zenti Vescovo presso la diocesi di Verona (teologo, docente di lettere, autore di molti libri).
Attraverso un dialogo costruttivo e accompagnato da un profondo rispetto cercheranno di far valere principi della propria filosofia di vita!

Processo Galileo Galilei

All’interno di un difficile clima si colloca il cosiddetto «caso Gallileo», le sue teorie erano avversate sia della Chiesa cattolica sia della Chiesa protestante, perché ritenuta in contrasto con quanto afferma la Bibbia, comunico nel 1610 il risultato delle sue «scoperte astronomiche» dimostrando che la terra non è al centro dell'universo bensì un pianeta che come altri ruota intorno al sole. Processato dal Sant’Uffizio, Galileo credente convinto tentò di spiegare che le sue scoperte non erano in contrasto con la Sacra Scrittura, affermando che essa parla un linguaggio differente della scienza. Egli scelse comunque di abiurare benché fosse convinto che la Bibbia e la natura non possono contraddirsi perché derivano entrambe da Dio. Tuttavia mentre la Bibbia si occupa di Dio usando spesso il linguaggio figurato, il metodo per condurre le indagini sulla natura deve fondarsi su «sensate esperienze» e «necessarie dimostrazioni». Il 31 Ottobre 1992 la Chiesa cancellò la condanna.

Si può provare l’esistenza di Dio?

Si può dimostrare che Dio esiste? Grandi filosofi, teologi come Aristotele, Platone, Anselmo d'Aosta, Tommaso D’Aquino Cartesio, Leibniz, Hegel, nel corso della storia si sono cimentati in una impresa ardua la «dimostrazione dell'esistenza di Dio». Hanno quindi tentato di elaborare «prove razionali» (cioè prove effettuate attraverso il ragionamento logico) per dimostrare che Dio (pensato come principio di tutto; essere perfettissimo; causa prima) esiste. Queste dimostrazioni benché ritenute da altri filosofi e pensatori non del tutto convincenti, ci portano però inevitabilmente interrogarci sulla questione essenziale di un Dio a fondamento di tutto ciò che esiste.

Se Dio è buono perché il male?

Se Dio esiste perché il male? È un essere perfetto e permette la sofferenza? Sono laceranti le domande che sorgono di fronte al male, soprattutto perché fanno emergere la contraddizione di una certa immagine di Dio (onnipotente, immutabile, perfetto) e l’incapacità di pensare insieme l’onnipotenza di Dio e la sofferenza. Quando viene chiamato in causa il concetto di Dio di fronte al male parliamo di «teo-dicea», che, come insegna l’etimologia, significa «giustificazione [giustizia] di Dio» di fronte al male. È messo sotto processo Dio stesso.
In questa sezione racconteremo la storia di Giobbe ed attraverso l’esegetica cercheremo di dare una risposta a questa domanda. In particolare con la teoria Agostiniana, essa afferma che Dio è il bene perfetto, che ha creato il mondo dal nulla, e che il male è il risultato del peccato originale dell'umanità. L'ingresso del male nel mondo è generalmente spiegato come una punizione per il peccato e la sua continua perseveranza da parte degli uomini a causa dell'abuso del libero arbitrio. La bontà e la benevolenza di Dio, secondo la teodicea agostiniana, rimangono comunque perfette, senza che egli abbia responsabilità per il male.

L’aborto

La Bioetica è l’etica applicata alla vita, ovvero lo studio e l’indagine sui problemi morali dovuti al progresso tecnologico e all’influenza della tecnica nella vita, umana.

Il termine bios significa vita e quindi bioetica etimologicamente significa etica della vita. Questa specifica, usata per distinguere il campo più ristretto della bioetica rispetto all’etica, non intende indicare che l’etica di per sé non tratti della vita, ma che la bioetica lo fa in una maniera diversa.
La bioetica altro non è che un indagare la vita e trovare un significato di essa che possa essere una guida nella pratica tecnologica.
In questa sezione parleremo principalmente dell’aborto mettendo a confronto sue prospettive: bioetica laica e bioetica cristiana.

L’eutanasia

Nella sua etimologia greca, la parola eutanasia è legata al concetto di “buona morte” (εὐθάνατος). Questo termine veniva associato, nell’antichità, ad una morte senza sofferenze. Lo scopo del medico era quello di fare in modo, per quanto possibile, che gli ultimi istanti di vita non fossero dolorosi. Nella sua storia bimillenaria, la Chiesa cattolica ha sempre affermato che la vita umana deve essere difesa dal suo concepimento fino alla morte naturale. Così, secondo quanto afferma il Catechismo della Chiesa cattolica, “l'eutanasia volontaria, qualunque ne siano le forme e i motivi, costituisce un omicidio. È gravemente contraria alla dignità della persona umana e al rispetto del Dio vivente, suo Creatore” (2324).
In questa sezione cercheremo approfondire le ragioni per le quali la Chiesa rifiuta la “cultura della morte.

Fecondazione assistita

La clonazione

Il trapianto

Innamoramento o amore?

Morale sessuale

Cos’è la morale sessuale? Il discorso sarebbe molto lungo e moltissimi sono i libri che ne parlano. Possiamo dire in sintesi che la morale sessuale è quella parte della scienza morale che insegna all’uomo e alla donna a vivere la propria maschilità e femminilità in modo che diventino energie di crescita umana e cristiana. Queste qualità umane possono essere guardate con sospetto e diffidenza, possono essere banalizzate e vissute come energie che deformano e avviliscono la persona, oppure possono essere considerate per quello che realmente sono, cioè un dono con cui Dio arricchisce ogni sua. In questa sezione cercheremo di introdurre la discussione su tutto ciò che riguarda la sessualità.

Sesso e genere

La prostituzione

L’omosessualità

Violenze sessuali

Metodi naturali e contraccezione

La Sacra Scrittura: personaggi, luoghi e contenuti biblici

Tutto ciò che che c’è da sapere della Bibbia!

L’Ulivo di San Damiano

L’ULIVO DI SAN DAMIANO

Bibbia: struttura e composizione

Il termine Bibbia dal latino vuol dire “tanti libri. Presso tutti i cristiani la Bibbia si divide in due parti assai disuguali, dette Testamento antico o vecchio, e Testamento nuovo. Il Nuovo Testamento, che è solo un quinto di tutta la Bibbia, si riferisce tutto alle origini del cristianesimo; l'Antico contiene, in massima, la storia e la letteratura religiosa del popolo ebreo dalle origini sino all'epoca greca, ed è perciò tenuto per sacro anche dagli Ebrei o Israeliti.
In questa sezione troveremo le varie tappe di composizione della Bibbia.

La Bibbia: storia della Rivelazione

Video: origini sulla Bibbia

La storia della sua composizione attraverso un breve video.

La storia della redazione della Bibbia

Le misteriose scoperte a Qumran

Attorno all'aprile del 1947, un giovane pastore beduino di nome Muhammad Ahmad al-Hamid, soprannominato Muhammad al-Dīb (Maometto il lupo), appartenente alla tribù Ta‘amire, scoprì casualmente quella che oggi è chiamata "grotta 1", posta a circa 1 km a nord di Qumran. Sembra che Muhammad abbia scoperto la grotta inseguendo una capra che si era staccata dal suo gregge.

Il giorno dopo ritornò sul posto con un compagno e si arrampicò nella grotta scoprendo una serie di giare di terracotta, tutte più o meno cilindriche e munite di coperchio, nelle quali erano stati deposti dei rotoli avvolti nel lino. Secondo l'intervista fatta ai beduini nel documentario "L'Enigma dei Rotoli del Mar Morto" (The Enigma of the Dead Sea Scrolls), il giovane beduino aveva l'abitudine di tirare pietre nelle cavità che localizzava nei dintorni in cerca di tesori nascosti. E un giorno sentì il suono di un vaso che si infrangeva. Non è certo però che il giovane beduino fosse da solo quando si recò all'esplorazione della grotta per la prima volta.
In questa sezione mostreremo i manoscritti che sono stati ritrovati.

I manoscritti del Mar Morto

L’amore per le Sacre Scritture

In questa sezione troveremo un breve video sulla Bibbia divenuta oggetto di grande passione e dedizione di San Girolamo!

San Girolamo: innamorato della Bibbia

La Bibbia: storia della salvezza!

La Bibbia che non vuole avere la pretesta di essere un testo storico o di natura scientifica racconta di un Dio che si è rivelato come Essere personale, per mezzo di una storia di salvezza, e ha creato ed educato un popolo che fosse custode della sua Parola e preparasse l'Incarnazione di Gesù.
In questa sezione troveremo il racconto di vari personaggi dell’Antico Testamento.

La Bibbia: storia della Rivelazione

La terra del Signore!

La prima definizione di terra promessa (Genesi 15:13-21) parla di "questa terra". In Genesi 15, questa terra viene promessa ai "discendenti" di Abramo, attraverso suo figlio Isacco, mentre in Deuteronomio 1:8 viene promessa esplicitamente agli Israeliti, discendenti di Abramo attraverso Giacobbe.

Una definizione più dettagliata è data in Numeri 34:1-15, per la terra chiaramente assegnata, dopo l'esodo, a nove tribù e mezza. In questo passaggio la terra è chiamata "Terra di Canaan". L'espressione "Terra di Israele" è usata per la prima volta in un libro successivo, Samuele 13:19. Viene usata spesso nel libro di Ezechiele e anche dal Vangelo secondo Matteo. Nella Bibbia ebraica è indicata con diversi nomi: Eretz Israel "Terra di Israele", Eretz Ha-Ivrim "Terra degli Ebrei", "Terra in cui scorre latte e miele", Terra del Signore.

Video sulla Terra Promessa

Laboratorio attivo: la conoscenza dei testi Sacri

Attività di gioco: scopri i testi Sacri

Usi e costumi al tempo di Gesù

Usi e costumi al tempo di Gesù

Video: la Città di Gesú

Cafarnao: la Città di Gesù

La passione di Cristo

“PASSIONE deriva da un verbo latino che significa ‘patire, soffrire’ e nell’italiano antico aveva il significato di ‘sofferenza, dolore’; questo significato è rimasto oggi soltanto nell’ambito religioso, nel quale indica le sofferenze del martirio con particolare riferimento alla crocifissione di Cristo e alle sofferenze che la accompagnarono (la p. di Cristo; la p. e morte di nostro Signore Gesù Cristo)”.
La morte e resurrezione di Cristo rappresenta il kerygma Cristiano ed attraverso questo PPW offerto dalla SEI ricostruiremo a tappe tale evento storico-salvifico ad opera di Cristo.

La passione di Cristo

Passione e morte attraverso la Sindone

La sacra sindone di Torino, una delle più importanti reliquie cristiane, ha fatto discutere per anni se non millenni scienziati e credenti. L’immagine del corpo del figlio di Dio ha percorso gli anni della storia, vivendo vere e proprie avventure e giungendo “miracolosamente” fino ai nostri giorni nella teca che la conserva nel Duomo di Torino.
In questa sezione cercheremo attraverso un video proposto dalla SEI di ricostruire l’evento Pasquale.

Video: passione e morte attraverso la Sindone

L’Ulivo di San Damiano

L’Ulivo di San Damiano

01

God’s not Dead

🎥Josh Wheaton, uno studente iscritto al primo anno di college, frequenta il corso di filosofia tenuto dal professor Jeffrey Radisson. Questi, ateo convinto, all'inizio del corso chiede ai suoi studenti di firmare una dichiarazione in cui si afferma che "Dio è morto". Josh è l'unico studente che si rifiuta di firmare. Radisson chiede a Josh di disputare sulla questione con lui, ma accetta che siano i membri della classe a decidere il vincitore.Radisson dà a Josh gli ultimi venti minuti alla fine delle prime tre sessioni di lezione per cercare di dimostrare che Dio esiste. Nei primi due dibattiti Radisson ha dei contro-argomenti per tutti i punti di Josh. [….] Infine arriva il terzo e ultimo dibattito tra Radisson e Josh, in cui entrambi combinano punti interessanti. Josh poi interrompe la sua argomentazione per porre una domanda a Radisson: «Perché odia Dio?". Dopo che Josh ripete la domanda due volte, Radisson esplode di rabbia, confermando che odia Dio per la morte della madre, nonostante le sue preghiere, lasciandolo così solo. Allora Josh con disinvoltura chiede a Radisson come si può odiare qualcuno che non esiste. Alla fine, Martin, uno studente dalla Cina il cui padre gli aveva proibito persino di parlare di Dio per non compromettere la possibilità del fratello di studiare all'estero, si alza e dice: "Dio non è morto". Tutta la classe segue l'esempio di Martin e Radisson lascia la stanza sconfitto.


02

Tutto chiede salvezza

🎥🍿Vent’anni sono pochi per affrontare con la giusta forza il peso dell’inadeguatezza, ma sono anche abbastanza per cogliere ciò che fa male.
Daniele si ritrova, senza ricordare quasi nulla, in una stanza di ospedale con altri ricoverati. Lo hanno ricoverato dopo una crisi di rabbia ingestibile, sedato e con la mente annebbiata. Per lui è stato disposto un TSO, trattamento sanitario obbligatorio. Dovrà soggiornare per una settimana in ospedale per cercare di capire quale sia il male che lo affligge. Ad aiutarlo nel suo percorso psichiatri e compagni di questo assurdo viaggio dentro di sé.
Tra alti e bassi, sprofondando negli abissi e risalendo per cercare un po’ di aria e respirare, tra ricordi, lotte interiori, urla, lacrime e momenti di normalità, Daniele prosegue il suo percorso conflittuale.
Quanto è vittima Daniele della sua sensibilità e fragilità? E quanto lo è di una realtà che sembra non appartenergli?

Il senso della serie è tutto qui: nella capacità di accettare il modo in cui si è - anche se molto diverso da come gli altri vorrebbero che fossimo - e comprenderne a tutto tondo sia le fragilità che le potenzialità: sentire troppo, in fondo, significa sì rischiare di soffrire, ma anche andare più a fondo nelle cose, avere una sensibilità accentuata, capire meglio gli altri e il mondo. E così, la malattia mentale dei suo compagni di stanza, così pericolosa e indicibile per il mondo, diventa per Daniele la certezza che la follia rende sì diversi, ma anche unici coloro che la vivono. E che forse la vera follia non è quella che si consuma tra le mura di quell'ospedale, ma quella che, fuori, insegue traguardi impossibili e si condanna all'infelicità.


03

Saul

Joe Gardner è un uomo maturo, eppure sente che la sua vita non è mai veramente cominciata. Appassionato pianista di jazz, aspetta la grande occasione mentre insegna musica in una scuola media e suona quando capita nei locali notturni, facendo preoccupare la madre che vorrebbe per lui le garanzie del posto fisso. Il giorno in cui passa l'audizione per debuttare con un famoso quartetto, Joe sente finalmente di avercela fatta, ma cade in un tombino scoperchiato e la sua anima si ritrova in uno strano luogo, mentre il suo corpo giace in un letto d'ospedale. Determinato a non morire proprio ora, Joe imbroglia le carte e stringe un patto salvavita con un'inquieta giovane anima, la numero 22.
22 non vuole vivere, e Joe non vuole morire. Le due cose ci sembrano spesso accadere per caso o per destino, e se invece, in entrambi i casi, ci fosse bisogno della giusta preparazione?
Pete Docter è l'uomo della Pixar con una specializzazione nei cosiddetti massimi sistemi, e con Soul mira dritto al punto più alto. Le invenzioni grafiche e visive, le ambientazioni fantasiose, il geniale utilizzo del personaggio del gatto, faranno sognare anche i bambini, ma non c'è dubbio che lo spettatore ideale di questo film sia uno spettatore adulto, anche se la soluzione finale del rebus non può prescindere dalla relazione affettiva con la sua giovanissima spalla.
Il coraggio e l'avventura di Coco, che già ci aveva fatto viaggiare con originale fluidità tra Aldiqua e Aldilà, la precisione psicologica di Inside Out, che ci aveva avvicinato ad un altro tipo di viaggio, psichico e analitico, e una nuova frontiera del disegno digitale, per cui gli esseri umani non sono mai stati così vicino al vero, sono alcuni tra gli ingredienti più evidenti di quello che potremmo definire il La vita è meravigliosa della Pixar: un film in cui l'apparente semplicità del messaggio finale è superata dalla complessità narrativa e cinematografica del percorso.


04

Uomini di Dio

🎥Il film racconta una storia vera accaduta in Algeria nel 1996, dove una comunità di monaci benedettini operava in un piccolo monastero in favore della popolazione locale rifacendosi all’ antica regola cristiana dell’ Ora et Labora (“prega e lavora”). I monaci benedettini prestano anche assistenza medica alla popolazione locale di fede musulmana, ma la minaccia del terrorismo fondamentalista comincia ad essere sempre più presente.

Christian è l’abate eletto dalla comunità di monaci, e mentre il terrorismo fondamentalista si fa più pressante decide di rifiutare la presenza e la protezione dell’esercito a difesa del monastero. Una notte un gruppo armato fa irruzione nel convento dei monaci benedettini chiedendo assistenza medica per due terroristi feriti, ma le medicine richieste sono scarse e i monaci non possono cederle ai terroristi perché quelle poche medicine a disposizione servono per l’assistenza ai più deboli.


05

The Help

🎥 The Help è un film del 2011 diretto da Tate Taylor, ambientato nel Mississippi negli anni '60. Eugenia Phelan (Emma Stone), detta Skeeter, è una ragazza della buona società bianca che si è appena diplomata all'università e che vorrebbe fare la scrittrice. Tornata a Jackson, a differenza delle sue coetanee dedite completamente alla famiglia, Skeeter è interessata soprattutto alla propria carriera, decidendo di accantonare momentaneamente l'obiettivo di sposarsi e di avere dei figli, con grande costernazione delle sue amiche e di sua madre. Il suo primo vero impiego, è presso un giornale locale, in cui la giovane ha il compito di rispondere alla posta delle casalinghe. Tuttavia, giorno dopo giorno, Skeeter capisce sempre di più quanto la società in cui vive sia intrisa di perbenismo ipocrita e di razzismo.
Proprio per questo, consapevole del fatto che l’educazione dei piccoli, come è stata la sua, è nelle mani delle domestiche di colore, decide di raccontare la vita dei bianchi osservata dal punto di vista delle collaboratrici familiari nere, che hanno speso la loro esistenza lavorando nella servitù delle più importanti famiglie del sud. Per curare la sua rubrica, Skeeter si rivolge quindi ad Aibileen (Viola Davis): la cameriera della sua migliore amica. La donna inizia a raccontarle la commovente storia della sua vita, e Skeeter, incoraggiata da un editore di New York, viene così coinvolta nella scrittura di un progetto editoriale segreto. Inizialmente, trova delle resistenze dalla comunità nera locale e soprattutto da parte di Minny (Octavia Spencer), una domestica un po' sfrontata e migliore amica di Aibileen. Nonostante ciò, Skeeter e Aibileen sono fermamente decise a continuare la loro collaborazione, da cui nascerà un’intensa amicizia, che le aiuterà a trovare il coraggio di denunciare i comportamenti razzisti e riscattare tutte le donne che sono state costrette a subire umiliazioni e trattamenti discriminatori.


06

Il Circo della Farfalla

Il Circo della Farfalla rappresenta pertanto un’ottima occasione per poter riflettere anche sul progetto di vita di ciascuno: ognuno di noi, ha infatti bisogno di “dare un senso” alla propria esistenza. Parlare di un progetto di vita significa quindi “progettar-si”, ossia decidere, con maggiore autonomia e sulla base di una più sperimentata e verificata conoscenza di sé, la propria identità. Per questo, nel caso ci siano delle difficoltà, dei dubbi, delle angosce o dei tentativi falliti che sembrano porsi come limiti invalicabili, come prova della propria impossibilità, è naturale ci si possa chiedere come passare dall’incertezza e dalla paura del domani alla progettazione del proprio futuro. Ecco perché risulta essere necessaria l’elaborazione di un progetto di vita, che è insieme familiare, scolastico, formativo, lavorativo, culturale, sociale, di realizzazione di sé. Si tratta quindi di un messaggio sul quale è bene riflettere, pensando soprattutto all’importanza del valore dei talenti. A tal proposito, qualunque esso sia, povero o ricco, di un tipo o dell’altro, non va “sprecato” ma va fatto fruttare, soprattutto attraverso la formazione della persona, poiché rappresenta la grande occasione che ci permette di favorire un percorso educativo significativo, di crescita intellettuale e cognitiva, affettiva ed emotiva, etica e relazionale.


07

La Volpe e la bambina


08

The Great Disconnect

Viviamo in un tempo descritto come l'era della solitudine. Le statistiche ci dicono che negli ultimi decienni il numero di persone sole è sicuramente raddoppiato. Molti dicono di avere difficoltà a fare amicizia e a trovare qualcuno di cui fidarsi. Nonostante i progressi nel settore tecnologico, nelle condizioni di vita, nell'educazione e nella sanità, è evidente che non ci siamo mai sentiti così soli. Mentre è vero che questo isolamento ci colpisce psicologicamente ed emotivamente, ciò che molti di noi non capiscono è l'impatto negativo che ha su ogni aspetto della nostra salute e del nostro benessere. Dunque cosa ha causato questo? Come siamo diventati così disconnessi? Tamer Soliman, esperto di benessere, cerca di rispondere a queste domande visitando varie città in Nord America. Tramite interviste con cittadini locali, attivisti della comunità e autorità di spicco del design sociale, economico e urbano, Tamer scopre le ragioni di questa epidemia di solitudine e il vero costo che ha sulle nostre vite. Questo affascinante documentario ci invita a riflettere sulle nostre relazioni con coloro che ci circondano e solleva una domanda: è possibile superare la nostra cultura moderna della sconnessione e riscoprire quanto siamo essenziali l'uno per l'altro?


09

Il Monello di Charlie Chaplin

Una giovane donna sedotta e abbandonata si ritrova con un neonato che non sa come poter allevare. Lo lascia allora in un'auto lussuosa sperando che il proprietario gli faccia avere una vita migliore di quella che lei potrebbe offrirgli. Due ladri però rubano l'auto abbandonando il bambino in un quartiere degradato. Il vagabondo lo trova e cerca, senza successo, di liberarsene. Finirà con l'occuparsi di lui facendone il suo 'assistente' e lottando per riaverlo quando i servizi sociali cercheranno di sottrarglielo.
Chaplin apre il film con una didascalia in cui mostra la consapevolezza dei mezzi che metterà in campo: "Un film che farà ridere e forse anche piangere". È quanto accadde all'epoca e può ancora ripetersi oggi. C'è chi ha accusato questa sua opera di retorica a causa dei primi minuti in cui si presenta la condizione della madre nubile e la si paragona a una via crucis. Valutare in questi termini la premessa all'apparizione di Chaplin stesso (che avviene più avanti) significa applicare considerazioni dell'oggi a una realtà che la morale borghese dell'epoca vedeva precisamente in quei termini: come una colpa della donna 'perduta'.
L'entrata in scena del Tramp con la descrizione della sua pretesa differenza rispetto alla miseria che lo circonda (e che di certo non lo risparmia) è utile ad evidenziare un tratto caratteristico del personaggio che Chaplin non ha alcuna intenzione di occultare. Il Vagabondo non è fondamentalmente 'buono'. I tentativi che mette in atto per disfarsi del neonato, trovato del tutto casualmente, non lo inseriscono nella categoria dei benefattori. Lo diverrà in seguito affezionandosi al bambino (uno straordinario Jackie Coogan sulla cui presenza sul set fiorì una brillante aneddotica) che diverrà suo complice nell'infrangere vetri che lui poi proporrà di sostituire. La scena in cui gli viene portato via è ad alto tasso di drammaticità ed evidenzia le doti interpretative di entrambi i protagonisti.
Chaplin non si limita però a far ridere e piangere il suo pubblico ma continua a proporre una sua indagine severa della società. Non è solo la condizione abitativa dei due contrapposta a quella del mondo dei ricchi a segnalarcelo ma anche, in modo ancor più severo, la sequenza del dormitorio pubblico che è purtroppo più che mai attuale


10

Bangla

Phaim è un giovane musulmano di origini bengalesi nato in Italia 22 anni fa. Vive con la sua famiglia a Torpignattara, quartiere multietnico di Roma, lavora come stewart in un museo e suona in un gruppo. E’ proprio in occasione di un concerto che incontra Asia, suo esatto opposto: istinto puro, nessuna regola. Tra i due l’attrazione scatta immediata e Phaim dovrà capire come conciliare il suo amore per la ragazza con la più inviolabile delle regole dell’Islam: niente sesso prima del matrimonio.


11

Gli Apostoli testimoni di Cristo”


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Non è mai troppo tardi

L’eterna giovinezza è uno dei miti fondativi dell’american dream. Non è mai troppo tardi esplora questo tema, raccontando la storia di due uomini al termine della propria vita, che decidono di unire le solitudini delle loro vite in un’ultima rocambolesca avventura: la bucket list, la lista del capolinea. Il risultato fa pensare che c’è molta più voglia di vivere con dignità e consapevolezza che restare vivi per sempre senza davvero aver vissuto.


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Il sale della Terra

Film, documentario, biografia, “Il sale della terra” è questo e molto altro. Vincitore del premio speciale della sezione “Un Certain Regard” al festival di Cannes 2014 è il ritratto di un uomo, il fotografo Sebastiao Salgado che, forse inconsciamente, con il susseguirsi dei suoi lavori si è trovato ad esplorare le condizioni di coloro che l'autore chiama "il sale della terra", cioè gli esseri umani.
Il film è una riflessione sulla condizione umana attraverso l’esperienza esistenziale di Salgado che viene narrata attraverso gli occhi di altri due uomini: suo figlio Juliano ed il regista Wim Wenders.


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Non tutte le sciagure vengono dal cielo

Non tutte le sciagure vengono da cielo è il film originale Netflix diretto da Michael Steiner, che vede protagonista un ragazzo ebreo che vorrebbe prendere una strada diversa da quella imposta dalla sua religione. Mentre la madre ortodossa vorrebbe infatti che suo figlio seguisse alla lettera la tradizione ebraica, Jew Mordechai “Motti” Wolkenbruch (Joel Basman) desidera altro e questo sentimento inizierà a farsi sempre più forte dopo l'incontro con la bella compagna di corso Laura (Noémie Schmidt). Ma non sarà facile per Motti eludere la stretta sorveglianza della madre conservatrice, che non mancherà di mettergli i bastoni tra le ruote...


15

Domenica

Ogni domenica, il vescovo Carlton Pearson - mastro evangelico, brillante oratore e conduttore televisivo con milioni di seguaci - predica il vangelo fondamentalista a seimila fedeli. È l'orgoglio e la gioia del suo padre spirituale, Oral Roberts. Un giorno, scosso dal suicidio di uno zio e sconvolto dai resoconti del genocidio ruandese, Pearson riceve un'illuminazione. All'improvviso tutto è chiaro: Dio ama tutti; tutti sono già salvati, siano essi cristiani o meno; e non c'è l'inferno. Ma queste sono idee eretiche che violano le sacre dottrine.
Il film, basato su un episodio di This American Life, racconta la storia di Carlton Preston, una stella nascente tra gli evangelici che è stata ostracizzata dalla propria chiesa. Preston fu dichiarato un eretico dopo aver iniziato a professore l'inesistenza dell'inferno.


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Alganesh: all’orizzonte una speranza

Al confine tra Etiopia ed Eritrea, dopo decenni di guerra, si combatte un'altra battaglia: quella della sopravvivenza per migliaia di profughi in fuga dalla dittatura. Sono 5 i campi profughi degli Eritrei sul confine etiopico, e la vita si svolge con difficoltà enormi per la scarsità di acqua, la mancanza di beni di prima necessità, ma soprattutto la mancanza di futuro. Tre sono i protagonisti sotto l'occhio della telecamera: la dottoressa Alganesh Fessah, italiana eritrea, una vita in prima linea per i suoi conterranei in fuga; i profughi in arrivo dal confine: l'Etiopia, terra che accoglie in tutto un milione di persone in fuga da Eritrea, Sud Sudan, Somalia, Congo.

Nel campo di Mai Ayni i profughi trovano sollievo e qualche speranza nel lavoro dell’associazione Ghandi, sostenuta anche dal Centro Missionario Diocesano di Trento: i bambini in età prescolare ricevono un pasto caldo al giorno e assistenza sanitaria, gli anziani vengono a prendere ogni mese una saponetta e una manciata di grani di caffè. La dottoressa Alganesh, che non vuole essere chiamata "eroe", nella sua quotidianità si spende per i più deboli tra i profughi. Ha avviato i corridoi umanitari per i casi più disperati, supporta i vari campi, va nelle prigioni egiziane a liberare i prigionieri, ed è in prima fila nel Sinai per liberare quelli rapiti e torturati. Alganesh intravvede all'orizzonte una speranza?


17

Modern Slavery (2009)

Esperti, attivisti e sopravvissuti fanno luce sulla schiavitù moderna ed esaminano le iniziative per sradicare questa piaga ancora largamente diffusa


18

Il diritto di opporsi

Il Diritto di Opporsi, il film diretto da Destin Daniel Cretton, è la storia di Bryan Stevenson (Michael B. Jordan), un avvocato che ha scelto di impiegare la sua professione per lottare affinché le ingiustizie non rimangano impunite. Dopo la laurea ad Harvard, Bryan decide di rinunciare alle diverse cause remunerative, ma sceglie di intraprendere una strada più difficile e meno battuta. Deciso a difendere tutti coloro che sono stati accusati ingiustamente, si reca ad Alabama, dove lavora fianco a fianco con la collega locale Eva Ansley (Brie Larson).
Il primo caso che il giovane avvocato deve affrontare è un omicidio: una diciottenne è stata uccisa e l'unico sospettato, Walter McMillian (Jamie Foxx), è stato accusato e condannato a morte. Ci sono molte prove a suo favore e soltanto una testimonianza di un criminale, con tanto di movente per mentire, lo incastra. Nonostante ciò, Walter rischia la morte e il motivo è probabilmente legato più al colore della sua pelle che a un reale coinvolgimento nell'omicidio. Questo è il caso perfetto per Bryan, che cercherà di scagionare l'uomo, mentre il sistema gli rema contro e il razzismo non sembra più così camuffato...


19

Parlami di te

Alain Wapler, leader di una compagnia automobilistica, è ossessionato dal proprio lavoro tanto da essere diventato una sorta di estraneo per le persone a lui care. Un giorno, mentre sta presentando un nuovo modello d'auto, viene colpito da un ictus in seguito al quale deve sottoporsi ad una dolorosa riabilitazione. Durante questo difficile periodo l'uomo comincia a riavvicinarsi alla figlia Julia e riscopre l'importanza dell'amicizia e dell'amore. La malattia lo ha messo a dura prova ma ora Alain è un uomo diverso e, forse, migliore di prima.


Insegnare la bellezza è un’esigenza educativa che nasce come risposta ad una richiesta antropologica che l’alunno, in maniera semplice e inconsapevole, esprime; l’educazione al bello, attraverso una forte sinergia tra le diverse discipline scolastiche, appare la via maestra per promuovere una reale cittadinanza attiva in ciascun alunno. L’IRC offre un contributo prezioso ed insostituibile per un’educazione alla bellezza, rappresentato dalle opere di arte sacra, rivelatrici di significati e valori riconducibili ai fondamenti ultimi dell’esistenza umana: attraverso l’arte cristiana, si scopre l’uomo, la sua natura, il suo rapporto con il tempo e lo spazio, le sue relazioni con l’ambiente e con i propri simili. L’arte, così, diventa straordinario strumento interdisciplinare che coinvolge Religione, Geografia, Storia, linguaggi espressivi ed emotivi guidando l’alunno alla scoperta di un passato in cui l’opera d’arte è stata spesso origine e luogo di dialogo tra culture diverse.


01

La creazione dell’uomo ed il peccato originale nelle opere di Michelangelo

La Creazione di Adamo è probabilmente l'affresco più celebre presente nella Cappella Sistina e tra i più celebri dell'arte moderna.

Venne realizzato da Michelangelo nel 1511 circa ed è situato nella volta della Cappella Sistina all'interno dei Musei Vaticani. Fu tra i dipinti più complessi e difficili da realizzare: ci vollero sedici giornate per completarlo. Michelangelo partì dalla figura di Dio e dagli Angeli e successivamente affrescò la figura di Adamo.

Michelangelo decise di rappresentare il divino soffio della vita con le dita di Dio e Adamo che quasi si toccano. Questo famoso gesto rappresenta la creazione del primo uomo con l’indice del Creatore pronto a far scoccare una scintilla al contatto con la mano di Adamo..
In questa sezione oltre ad individuare una chiave di lettura per la comprensione dell’opera di Michelangelo, cercheremo di individuare gli aspetti biblico-teologici del racconto della creazione e del peccato originale.


02

La solitudine nelle opere d’arte di Hopper

Precursore della Pop Art e tra i maggiori pittori realisti americani, Edward Hopper è soprattutto il pittore che è riuscito a dipingere la solitudine del ‘900. È conosciuto per le sue rappresentazioni di vita quotidiana urbana in ambienti domestici e luoghi pubblici, dove sembra non ci siano rumori. Con uno stile particolarissimo, fatto di immagini quasi fotografiche, realizza opere senza tempo che rappresentano in tutto e per tutto l’animo umano.


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